Esch, città nel cuore del bacino minerario del Sud del Lussemburgo ed un tempo meta dei migranti di tutta Europa, oggi con i suoi 35mila abitanti è la seconda città più grande del Paese dopo la capitale Lussemburgo, qui chiamata semplicemente Ville, dalla quale dista circa 40 minuti di treno rigorosamente gratuito.
Se il passato minerario e industriale del Paese sembra cosa assai lontana, ad Esch gli altiforni e i resti industriali testimoniano una storia che non vuole essere rinnegata e che, anzi, diventa il monumento di una nuova parte di città che, a prima vista, è in tutto e per tutto di nuova fondazione.
Il quartiere di Belval, che fa da sfondo a Esch 2022, è infatti da tempo oggetto di rilancio con una profonda rigenerazione urbana cominciata nel 2001
Il centro storico di Esch, piccolo ma curatissimo, è sormontato da due grandi torri, nerissime e drammatiche: eccolo il segno di quella storia industriale che ha permesso il rapido sviluppo di una valle altrimenti agricola e pastorale, diventato oggi la traccia di un passato fatto di carbone e metallo, di un sacrificio umano, di un avanzamento tecnologico. Le torri si stagliano in pieno Sturm und Drang – non deve sorprendere che la città ospiti la Steampunk Convention – sull’area di Belval, l’antico centro industriale della città. Qui, dopo decenni di quiete, il ritmo di costruzione e innovazione è tornato frenetico.